sabato 9 giugno 2012


LE ILLUSIONI OTTICHE


Una illusione ottica è una qualsiasi illusione che inganna l'apparato visivo umano, facendogli percepire qualcosa che non è presente o facendogli percepire in modo scorretto qualcosa che nella realtà si presenta diversamente.


Le illusioni ottiche possono manifestarsi naturalmente o essere dimostrate da specifici trucchi visuali che mostrano particolari assunzioni del sistema percettivo umano.





In base al meccanismo che ne è causa quindi, si hanno tre categorie di illusioni:
  • ottiche, quando sono causate da fenomeni puramente ottici e pertanto non dipendenti dalla fisiologia umana;
  • percettive, in quanto generate dalla fisiologia dell'occhio. Un esempio sono le immagini postume che si possono vedere chiudendo gli occhi dopo avere fissato un'immagine molto contrastata e luminosa;
  • cognitive, dovute all'interpretazione che il cervello dà delle immagini. Un caso tipico sono le figure impossibili e i paradossi prospettici.
Un miraggio è un esempio di illusione naturale dovuta a unfenomeno ottico. La variazione nella dimensione apparente dellaLuna (più piccola quando è sopra la nostra testa, più grande quando è vicina all'orizzonte) è un'altra illusione naturale; non si tratta di un fenomeno ottico, ma piuttosto di un'illusione cognitiva o percettiva. Un altro curioso esempio di illusione percettiva in natura è la salita in discesa.
IL CUBO DI NECKER
ll cubo di Necker è una rappresentazione bidimensionale ambigua. Si tratta di una struttura a linee che corrisponde a una proezione isometrica di un cubo. Gli incroci tra due linee non evidenziano quale linea si trovi sopra l'altra e quale sotto, così la rappresentazione è ambigua: non è possibile indicare quale faccia sia rivolta verso l'osservatore e quale sia dietro al cubo. Guardando la figura si può facilmente passare da una interpretazione all'altra, si ha una percezione multistabile.
L'effetto è interessante perché ogni parte della figura è ambigua per sé stessa e il sistema percettivo umano dà un'interpretazione delle parti tale da rendere l'intera figura congruente. Il cubo di Necker è a volte usato per testare i modelli informatici della visione umana, per comprendere se è in grado di dare un'interpretazione congruente dell'immagine allo stesso modo dell'uomo.
Molte persone percepiscono la faccia in basso a sinistra come la faccia anteriore. Questo dipende probabilmente dal fatto che l'oggetto viene soggettivamente visto da sopra, con la faccia superiore visibile. Il cervello preferisce vedere il cubo da sopra.
Si noti che il cubo di Necker non è unoggetto impossibilein quanto non presenta alcuna incongruenza e può rappresentare perfettamente un cubo reale. Una rappresentazione paradossale di cubo è invece il cubo impossibile.


LA GRIGLIA DI HERMANN
La griglia di Hermann è un'illusione ottica descritta da Ludimar Hermann nel 1870 dopo avere letto Sound di John Tyndall.  La griglia è costituita da un reticolo di linee bianche spesse su sfondo nero. All'intersezione tra le linee bianche appaiono delle aree grigie che in realtà non esistono. Un'illusione simile alla griglia di Hermann è la griglia scintillante. La differenza è che nella griglia scintillante sono disegnati dei pallini bianchi nelle intersezioni, e l'effetto è quello di vedere le aree grigie in continuo cambiamento. Nella griglia di Hermann l'illusione è piuttosto statica.


FIGURE AMBIGUE
Si tratta di immagini con due o più possibili figure distinte osservabili. Le singole figure possono essere viste a seconda del punto di vista (per esempio capovolgendole), ed in tale caso la percezione è oggettiva, oppure a seconda delle aspettative, quindi la natura dell'illusione è psicologica e soggettiva.
È lo stesso fenomeno che induce a vedere un viso nel disco della Luna o immagini mistiche in macchie di umidità.




IL TRIANGOLO DI PENROSE
Il triangolo di Penrose o triangolo impossibile è un oggetto impossibile, ovvero può esistere solamente come rappresentazione bidimensionale e non può essere costruito nello spazio, poiché presenta una sovrapposizione impossibile di linee parallele con differenti costruzioni prospettiche. Appare come un solido costituito da tre prismi a base quadra uniti tra loro con tre angoli retti a formare un triangolo. Ricordiamo che in geometria euclidea la somma degli angoli interni non può essere superiore a 180° e quindi non può esserci più di un angolo retto. È possibile costruire nella realtà un oggetto che sembri un triangolo di Penrose. Questo oggetto deve avere una curvatura oppure essere aperto, e l'illusione ottica di un triangolo chiuso si ha solo guardandolo da un preciso punto di vista.



LA STANZA DI AMES
La stanza di Ames è una camera dalla forma distorta in modo tale da creare un'illusione ottica di alterazione della prospettiva.
È stata inventata dall'oftalmologo americano Adelbert Ames nel 1946 su un'idea di Hermann Helmholtz.
La stanza è costruita in modo che vista frontalmente appaia come una normale stanza a forma di parallelepipedo, con due pareti laterali verticali parallele, una parete di fondo, un soffitto ed un pavimento paralleli all'orizzonte. In realtà la pianta della stanza ha forma di trapezio, le pareti sono divergenti ed il pavimento ed il soffitto sono inclinati. Le inclinazioni e le proporzioni nella dimensione degli elementi posti alle diverse profondità sono calcolate tenendo conto delle regole della prospettiva.
Per effetto dell'illusione una persona in piedi in un angolo della stanza appare essere un gigante, mentre un'altra persona situata nell'angolo opposto sembra minuscola. L'effetto è così realistico che una persona che cammini da un angolo all'altro sembra ingrandirsi o rimpicciolirsi.
Alcuni studi hanno dimostrato che l'illusione si può avere anche senza l'utilizzo di pareti e soffitto, ma è sufficiente creare un orizzonte apparente (in realtà non orizzontale) su un appropriato sfondo. L'occhio valuta la dimensione degli oggetti in funzione del finto orizzonte.



PRIMA DELLO SBIANCAMENTO



DOPO LO SBIANCAMENTO

sabato 14 aprile 2012

ANSEL ADAMS

Ansel Easton Adams è stato un fotografo statunitense. Nasce a San Francisco in una zona vicina al Golden Gate Bridge, un imprenditore di successo che possedeva una compagnia di assicurazioni ed una fabbrica di prodotti chimici, e Olive Bray. All'età di 4 anni, in seguito al terremoto del 1906, cade e si frattura il naso, che gli resterà deforme per tutta la vita. Non ama gli studi scolastici e nel 1914, a dodici anni, inizia a studiare pianoforte per abbandonarlo poi all'età di vent'anni circa.    Nel 1919 si iscrive al "Sierra Club", una delle più antiche ed importanti organizzazioni ambientaliste americane. Poco tempo prima era guarito dall'influenza chiamata spagnola, che uccise cinquanta milioni di persone in tutto il mondo.Nel 1927 pubblica il suo primo portfolio: Parmelian Prints of the High Sierra finanziato da Albert Bender conosciuto l'anno prima a Berkeley. Guadagnerà circa 4000 dollari. Nel 1928 diviene fotografo ufficiale del Sierra Club, ma non lascia la sua passione ambientalista e si dedica anche ad accompagnare le persone che partecipano alle escursioni, che a volte durano settimane, come assistente del direttore di gita. Lo stesso anno sposa Virginia Best, figlia del proprietario del Best's Studio che verrà ereditato dalla figlia nel 1935 alla morte del padre. Lo studio è oggi noto come Ansel Adams Gallery.
Nel 1932 fonda il Gruppo f/64 allo scopo di riunire alcuni fotografi aderenti alla cosiddetta straight photography: John Paul Edwards, Imogen Cunningham, Preston Holder, Consuelo Kanaga, Alma  Levenson, Sonya Noskowiak, Henry Swift, Willard Van Dyke, ed Edward Weston. Il nome rimandava alla minima apertura del diaframma dell'obiettivo che avrebbe consentito la massima profondità di campo e la maggiore accuratezza dei dettagli.
Nel 1934 entra nel Consiglio di Amministrazione del Sierra Club e ne resterà membro, insieme alla moglie, per tutta la vita. È autore di molte prime scalate sulla Sierra Nevada. Le sue fotografie sono una testimonianza di quello che erano i parchi nazionali prima degli interventi umani e dei viaggi di massa. Il suo lavoro ha sponsorizzato molti degli scopi del Sierra Club ed ha portato alla luce le tematiche ambientali.
Adams ha inventato il sistema zonale, una tecnica che permette ai fotografi di trasporre la luce che essi vedono in specifiche densità sul negativo e sulla carta, ottenendo così un controllo migliore sulle fotografie finite. È anche stato un pioniere dell'idea di "visualizzazione" della stampa finita basata sui valori di luce misurati nella scena che viene fotografata.
Le fotografie nel libro a tiratura limitata Sierra Nevada: The John Muir Trail, insieme alla sua testimonianza, hanno contribuito ad assicurare la designazione del Sequoia and Kings Canyon come parco nazionale nel 1940. Prese a cuore la questione dell'internamento dei nippo-americani che seguì l'attacco di  Pearl Harbor, tanto che gli venne permesso di visitare il Manzanar War Relocation Center nella Owens Valley, ai piedi del Monte Williamson. Il saggio fotografico fu dapprima esposto in una mostra in un museo d'arte moderna, e più tardi fu pubblicato col titolo Born Free and Equal: Photographs of the Loyal Japanese-Americans at Manzanar Relocation Center, Inyo County, California ("Nati liberi e uguali: fotografie dei leali nippo-americani al centro di dislocamento Manzanar, Contea di Inyo, California"). Fu il beneficiario di tre borse di studio Guggenheim  durante la sua carriera. Fu eletto nel 1966 membro dell'American Academy of Arts and Sciences. Nel 1980 il presidente Jimmy Carter lo insignì della medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza civile del suo Paese. I diritti di pubblicazione per le fotografie di Adams sono detenuti dagli amministratori dell'Ansel Adams Publishing Rights Trust. Nel 1984, il "Minarets Wilderness" dell'Inyo National Forest venne ribattezzato "Ansel Adams Wilderness". Il Monte Ansel Adams, una cima di 3.584 metri nella Sierra Nevada, venne così ribattezzato nel 1986.                                                                      
  

sabato 17 marzo 2012

Blog professionale di Federica

Benvenuti nel mio blog, mi chiamo Federica Firrito e sto per compiere 18 anni. Sono una ragazza solare e molto semplice. Mi piace molto la fotografia  e spero di trovare un lavoro che mi soddisfi.